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07 Agosto 2025

Messaggio dalla Vice Presidente

Pubblichiamo di seguito il messaggio della Vice Presidente di The Anna Trust, Sr. Teresa Maya CCVI

Come amano dire gli avvocati, l’evidenza non è semplice da accettare. L’evidenza è che tutti noi ci troviamo nel nostro personale percorso di invecchiamento. L'invecchiamento non è una malattia da curare, è un processo nel quale dobbiamo accompagnarci a vicenda. Non abbiamo bisogno di un modello medico per l'invecchiamento: abbiamo bisogno piuttosto di un modello di accompagnamento collettivo, un modello basato sui valori fondamentali della dignità, del rispetto e della gioia nella saggezza che questo percorso contribuisce a creare.

Per la Fondazione The Anna Trust, questo significa sviluppare e finanziare programmi che avvicinino le religiose e consentano loro di percorrere questo cammino procedendo sottobraccio l’una con l’altra, in modo collaborativo. Cercheremo di raggiungere questo obiettivo tramite strategie che, innegabilmente, tutelano e migliorano la salute delle nostre sorelle più anziane, ma che coltivano anche la spiritualità e creano per e con loro un senso di scopo e di partecipazione. In termini pratici, cosa significa tutto questo per il lavoro della Fondazione The Anna Trust?

Significa che aiuteremo le congregazioni religiose a sviluppare le capacità necessarie per accompagnare in questo percorso le nostre sorelle con un approccio olistico. Significa che sosterremo la collaborazione intercongregazionale, allo scopo di sviluppare servizi sanitari e sociali migliori e più efficaci per le nostre sorelle anziane, ma con caratteristiche che valorizzino anche la saggezza dei loro anni e continuino a coinvolgerle nel proprio ministero. Significa che svilupperemo nuovi approcci alla sostenibilità finanziaria, non per ragioni economiche, ma perché solo con la sostenibilità propria di un servizio olistico le generazioni di religiose che verranno potranno avere fiducia nel proprio futuro all'interno della comunità.

Saremo testimoni del processo dell’invecchiamento, ma lo faremo all'interno della comunità. E il nostro essere testimoni, le innovazioni che avremo apportato negli ambiti dei servizi e della sostenibilità, si dipaneranno dalle comunità religiose al mondo intero, come esempio di come tutti gli anziani dovrebbero e devono essere trattati.

E infine, anche noi dovremo imparare un'ultima lezione. Come religiose, tutte noi condividiamo una cultura della cura e dell'assistenza agli altri. Per tanti versi, questo è ciò che ci caratterizza e ci rende simili alle mani e ai piedi di Cristo. E ora noi, ognuna di noi, dovremo essere abbastanza umili da lasciarci assistere. E quanto impareremo da questo! Il nostro essere parte della comunità non si esaurisce nel donare, ma si completa nel ricevere.