The Anna Trust al Secondo Convegno Mondiale di Invecchiamento e Gerontologia
Il 14 luglio 2025, in occasione del Secondo Convegno Mondiale di Invecchiamento e Gerontologia, tenutosi a Roma, è stata presentata una relazione dal titolo “Soddisfare le esigenze di assistenza olistica delle religiose cattoliche oggi”. Sono attualmente 700.000 le suore cattoliche nel mondo e alcune di loro potrebbero sviluppare disturbi cognitivi o demenza.
La missione del Programma di The Anna Trust per il supporto al Deterioramento Cognitivo mira a offrire assistenza olistica a tutti coloro che potrebbero essere affetti da questa forma di disabilità, con una cura che sia testimonianza autentica del Vangelo e consenta alle suore di vivere la propria vita religiosa con grazia e dignità. I principi dell'assistenza biomedica risultano appropriatamente integrati all’interno di questo approccio, in base alle necessità. Quando una simile forma di assistenza, fortemente fondata sulla ricerca, viene fornita con il calore di compassione e professionalità, può diventare un faro di speranza trasformativa, anche per tutti coloro che convivono con persone affette da demenza e che se ne prendono cura.
Per consentire ai partecipanti alla conferenza di comprendere meglio la vocazione delle donne religiose, è stata presentata una panoramica dei fondamenti teologici della vita religiosa, che ha aiutato il pubblico a comprendere in modo più approfondito le caratteristiche della vita religiosa femminile e le particolari esigenze di cura che le suore possono evidenziare, soprattutto per quanto riguarda il silenzio, la preghiera e la riflessione, anche in un contesto di cure. È stato delineato il ruolo tutelare che la fede, la preghiera, un buon sostegno da parte della comunità, una vita semplice e il servizio al prossimo rivestono nel difendere l’essere umano dalla possibilità di sviluppare forme di demenza. Inoltre, si è discusso dell’importanza del contributo della famiglia e del dono della cultura in tali contesti.
Si è parlato del ruolo deleterio delle percezioni negative che le suore stesse possono arrivare a nutrire, nonché dei tabù e dello stigma che da sempre circondano la demenza. Grazie all’ausilio di una serie di grafici, sono state delineate alcune delle difficoltà finanziarie incontrate dalle religiose nel soddisfare le esigenze di cura dei membri delle loro comunità ed è stata ufficialmente testimoniata e riconosciuta l’entità del sostegno finanziario attualmente a loro disposizione.
Inoltre, è stata sottolineata l'importanza di cure palliative etiche e di politiche sanitarie di fine vita che tutelino la dignità di ogni essere umano. Anche il fondamentale ruolo della procura o di altri documenti simili, specifici per ciascun Paese, è stato debitamente messo in rilievo, poiché è grazie a questi documenti che è possibile dare voce ai desideri delle suore. I partecipanti hanno scoperto che il dono unico della storia di vita di ciascuna religiosa e della missione della sua congregazione deve essere parte integrante dell’intero processo di pianificazione della cura.
Se si vuole che le necessità assistenziali di ciascuna religiosa siano davvero soddisfatte, tanto da offrire a ognuna di loro conforto, sicurezza e un senso di benessere che tuteli le loro condizioni di vita e la loro dignità in ogni momento dell’esistenza, non si può prescindere da una formazione del personale adeguata, che fa sì che gli operatori assistenziali comprendano al meglio le esigenze delle religiose. Quando questi principi non vengono rispettati, le religiose possono finire per sentirsi angosciate e reagire alle cure in modo negativo, tanto da danneggiare il loro stato di salute e potenzialmente condurre a un peggioramento della demenza.
Il dono che l'assistenza olistica ispirata al Vangelo può offrire a tutti i malati di demenza sarà un faro di speranza profetica, soprattutto per un mondo che chiede a gran voce guarigione e rinnovata speranza. Nell’ambito dell’assistenza ai malati di demenza, questo approccio diverrà un autentico modello di buona pratica.